Donnatà Nero d'Avola Sicilia DOC - Alessandro di Camporeale
Donnatà Nero d'Avola Sicilia DOC - Alessandro di Camporeale
Dalla più significativa uva rossa siciliana nasce Donnatá, vino complesso e dalla spiccata personalità, che esprime a pieno il suo territorio attraverso un mirabile equilibrio ed una sorprendente gradevolezza di beva.
Il Nero d’Avola Alessandro di Camporeale prende il nome dall'appellativo che in famiglia davano a Natale, chiamandolo don Natale e quindi alla sicula Don Natà.
Annata | n/a |
Vitigni |
Nero d'Avola 100% |
Alcol |
14% |
Formato |
0.75l |
Allergeni |
Solfiti |
Temperatura di servizio |
16 °C |
Tipologia |
Vino Rosso Biologico |
Abbinamenti |
Ideale con gli anelletti al forno alla palermitana o con una succulenta tagliata di tonno |
Note di Degustazione
Rosso rubino profondo dai riflessi vivaci e luminosi. Caratterizzato da una articolata trama aromatica in cui si alternano note fragranti ed integre di prugna, lampone, mora, ciliegia, viola, macchia mediterranea, noce moscata e cioccolato. Intenso, vigoroso e ben strutturato, si rivela morbido e pulsante molto piacevole da bere per la sua armonia gustativa e la soave lunga persistenza.
Abbinamenti
Donnatà di Alessandro di Camporeale si abbina a diverse pietanze della cucina mediterranea. Consigliato l’abbinamento con anelletti al forno alla palermitana o con la tagliata di tonno.
Cantina - Alessandro di Camporeale
Alessandro di Camporeale, Passione da generazioni: titolo e sottotitolo, quasi come fosse un romanzo, in cui i protagonisti principali sono il territorio, la storia e le competenze di una famiglia - quella degli Alessandro - che dall’inizio del secolo scorso dedica energie infinite e attenzioni passionali al mondo vitivinicolo, portando avanti una sorta di silenziosa rivoluzione produttiva basata sul vigneto e sulle buone pratiche di cantina.
Le generazioni che hanno segnato la storia aziendale - per ritornare al sottotitolo - sono in tutto quattro, con le ultime due che le ritroviamo oggi a reggere ben salde le redini dell’impresa, recitando la propria parte nel bel palcoscenico di Contrada Mandranova, rientrante nel territorio di Camporeale.
Siamo - per l’appunto - in provincia di Palermo, per cui lo scenario è quello delle terre della Grande Isola. Tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare, su un totale di cinquanta ettari ne sono al momento condotti a vigneto 35, impiantati prevalentemente con le varietà autoctone di nero d’Avola, catarratto e grillo, alle quali si aggiungono i grappoli internazionali di syrah e sauvignon blanc, che nel corso dei decenni hanno dimostrato di aver incontrato un buon habitat naturare nel terroir di Camporeale.
Gestendo tra i filari tutte le attività in maniera manuale, dalla potatura verde alla cimatura, dalla defogliazione al diradamento dei grappoli, fino ad arrivare alla vendemmia, sono rispettati rigorosamente i principi dell’agricoltura biologica e le uve che si raccolgono di stagione in stagione rispondono sempre puntualmente ai più alti standard qualitativi.
In cantina, i moderni e funzionali spazi costruiti nel 2000 sono dotati di tutte le più attuali tecnologie enologiche, applicate sempre nel rispetto della materia prima e delle tradizioni siciliane, così da arrivare a parlare di “Benedè”, “Donnatá”, “Vigna di Mandranova” e “Kaid”: tutti vini, quelli che in etichetta rimandano al nome di “Alessandro di Camporeale”, in grado di sintetizzare la più bella essenza vitivinicola di Sicilia, e capaci allo stesso tempo di offrire emozioni vere come non sempre si incontrano.